Io sono una Guida Turistica.
Nello specifico abilitata per Mantova e provincia ma, dopo la legge Franceschini e un ricorso al TAR, oggi posso autodefinirmi nazionale. Quindi, parafrasando il gruppo facebook nato ironicamente su questa scia, mi sento perlopiù una guida nazionalpopolare. Con tutti i limiti ovvi che si vengono a creare.
Sì perchè per fare la guida è logicamente necessaria una preparazione storica e artistica, ma soprattutto serve una vocazione comunicativa non indifferente; e a volte anche una flebo di pazienza risulta vitale per la psiche e per il cuore.
Ma, come per la comunicabilità, la suddetta flebo non è in dotazione; a un certo punto la guadagni con la costanza e la perseveranza. Un po' come i bollini al supermercato, credo.
Facciamo un passo indietro. Correvano gli anni '90 e durante la mia carriera scolastica all'I.T.G. l'illuminata insegnante di Letteratura ha visto in me qualcosa di molto più umanistico e sempre meno tecnico. E aveva ragione.
Laurea, Master e un pigmalionein tailleur e tacchi alti che mi ha insegnato le regole della comunicazione, tecnica e spirituale; aggiungiamo una quasi ventennale esperienza nel settore culturale, tra guide, musei, mostre ed eventi importanti, il tutto in bilico tra il nazionale e l'europeo, ed ecco una carriera a cui devo molto, alla quale ho dato molto ma che mi restituisce sempre tanto.
Un lavoro che si divide in tre macroaspetti: il commerciale puro, la comunicazione sfrontata e la ricerca infinita.
1. il commerciale puro alias il lavoro non me lo regala nessuno.Sì perché giorno dopo giorno costruisci questo lavoro, cerchi i clienti, collezioni biglietti da visita, raccogli contatti, segui la concorrenza migliore dalla quale puoi imparare, se puoi prendi anche spunto. Conosci nuove realtá del settore, vai a sondare i loro interessi, fai delle proposte spesso azzardate; scrivi, posti, fotografi, fai vedere che ci sei, sempre, sei lì col culo sul pezzo e magari un giorno diventerá un trono, ma renditi conto che, al momento, la postazione di comando é giá abbastanza scomoda: devi stare al passo sempre e comunque. Internet, social, blog, borse del turismo, eventi, mostre... E non vi svelo proprio tutto, beninteso...
2. la comunicazione sfrontata. Devi imparare a parlare di te, a mettere in mostra le tue capacità senza scadere nella vanitá ma facendo un buon uso della tua presunzione. Devi imparare a parlare di quello che sai: i voli pindarici sono permessi ma non scordare il paracadute, non aver paura di sbagliare perchè sbaglierai, i tuoi giudizi possono diventare importanti ma rispetta sempre il lavoro degli altri, che essi siano amici, colleghi, concorrenti o nemici. Oggi la comunicazione è più facile ma molto più complessa: pesa e misura tutto, piuttosto stai zitta e osserva, perché se scivoli è fatta. Ridi, sii più preparata che simpatica ma sempre molto entusiasta, soprattutto di quello che racconti. Critica ma con sarcasmo, ironizza ma senza polemica. Ricorda che é faticoso avere sempre ragione. Comunica.
3. La ricerca infinita ovvero non smettere mai di studiare.Il ventaglio di opportunitá più vasto e, allo stesso tempo, più divertente; quello che rende questo lavoro il più bello del mondo. E non lo dico solo io. La conoscenza del territorio, della storia e dell'arte sono solo una minuscola punta dell'iceberg. Devi studiare puntualmente tutte le pubblicazioni che possono sfiorare gli argomenti che illustri ai turisti, seguendo una linea del tempo che vada dal big bang a dopo-domani; possibilmente inseguire i vari crossing storici, approfondirli sapendoli inserire e adattarli al tuo lavoro. Interessarti a tutti i minuziosi dettagli che collegano diversi protagonisti con differenti epoche storiche, attraverso vicende dissimili ma apparentemente lineari. Dovresti mettere insieme più passioni per ricavarne una tua peculiare conoscenza come ad esempio l'arte e la storia con l'enogastronomia e la letteratura, la musica e l'ambiente, o lo sport. Quindi sempre e comunque studiare. Anche quando leggi un romanzo o scegli il vino per la cena: devi rendere unica la tua preparazione, devi rendere irripetibile l'esperienza della visita guidata. Devi farti ricordare per quanto sai ma anche per come lo racconti.
Ma alla fine di tutto questo dovete sapere che ho il privilegio di lavorare nel mondo della cultura, che mi piace fare bene il mio lavoro, che non é mai la stessa cosa perché sempre diverse sono le persone che porto in visita, che mi diverto ogni volta anche se la mia sciatica mi ricorda che gli "anta" possono essere limitanti su certi ritmi.
Io sono una guida turistica. Ne sono felice e soddisfatta. Faccio il lavoro più bello del mondo. Ma come dico sempre ai miei turisti: sono io che vi ringrazio perchè senza di voi, che amate scoprire questo meraviglioso Paese, noi non avremmo ragione di esistere.
Lara
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